Ebook, a Milano o a Torino l’importante è che se ne parli

17 Ottobre 2016 0 Comments amministratore 0

Da il fatto quotidiano

Ormai sul fronte libri, tra Milano e Torino, è scontro aperto. Lo scorso 5 ottobre, in un’affollatissima conferenza stampa, l’Aie-Associazione Italiana Editori e La Fabbrica del Libro – una nuova società costituita da Fiera Milano e da Ediser che a sua volta è la società di servizi dell’Aie – hanno presentato Tempo di Libri la manifestazione dedicato al libro che si svolgerà a Rho-Fiera Milano dal 19 al 23 aprile 2017. Il 14 ottobre Torino ha risposto precisando che il Salone del Libro si terrà, il nuovo presidente è lo scrittore Nicola Lagioia che pubblica con Einaudi, vi saranno quattro aree tematiche e presto saranno comunicate date e programma.

A Milano ci sarà una persona con una sua équipe totalmente dedicata al digitale, ancora non se ne conosce il nome, però la presidente di La Fabbrica del Libro Renata Gorgani si è lasciata scappare che, probabilmente, il mistero sarà svelato al Salone del Libro di Francoforte. E io aggiungo che potrebbe essere una personalità internazionale.

Ancora una curiosità su Milano. Anche vi qui vi saranno diverse aree tematiche, ma il programma generale sarà coordinato daChiara Valerio. Scrittrice, ha pubblicato con diverse case editrici ed ora è nella scuderia Einaudi, oltre a collaborare con radio, televisioni e numerosi testate giornalistiche.

Insomma si preannuncia uno scontro tra titani. Tutto dipende da quanto investiranno le case editrici nelle due manifestazioni: privilegeranno la tradizione con la sua storia trentennale o si tufferanno nella novità con la promessa di coinvolgere tutta la Città di Milano e alcuni comuni limitrofi come avviene per la moda e il design?

Speriamo che le squadre che si dedicheranno al digitale – a Milano e a Torino – propongano un programma interessante, che tenga conto anche dell’autopubblicazione, un fenomeno che negli Stati Uniti registra una crescita del 21% circa anno su anno. Il dato è stato rilevato analizzando i codici daBowker, l’agenzia del governo Usa che si occupa della gestione degli Isbn-International Standard Book Number ovvero il numero di riferimento internazionale del libro. Insomma gli autori stanno sempre più cercando spazi slegati dagli editori, e questa ricerca èmolto attiva anche in Italia. Nel nostro Paese a volte è una scelta forzata, in attesa di attirare l’attenzione di qualche editore blasonato. In ogni caso genera business, ne sa qualcosa la società di Amazon che è la leader di questo mercato.

 

 



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